sabato 6 maggio 2017

Alzati, và e... non temere!


È lo slogan della 54° Giornata Mondiale di preghiera per le vocazioni che la Chiesa celebra oggi nella domenica del Bel Pastore che ha come tema: "Vocazione e santità: io sono una missione!". 

Siamo spesso abituati a pensare e dire: "Io vado in missione, faccio questo per…", eppure in questa giornata siamo invitati a fermarci su quel "io sono". “Essere” caratterizza la nostra identità! Dice così Papa Francesco nell’Evangelii Gaudium 273: La missione al cuore del popolo non è una parte della mia vita, o un ornamento che mi posso togliere, non è un’appendice, o un momento tra i tanti dell’esistenza. È qualcosa che non posso sradicare dal mio essere se non voglio distruggermi. Io sono una missione su questa terra, e per questo mi trovo in questo mondo. Bisogna riconoscere sé stessi come marcati a fuoco da tale missione di illuminare, benedire, vivificare, sollevare, guarire, liberare. 

Siamo coinvolti cioè in una vita e relazione col Signore Risorto, Bel Pastore, che non possono restare chiuse nel cuore e non coinvolgere tutta la nostra esistenza concreta ma sono spinta ad uscire, andare fuori, verso gli altri perché si generi negli altri lo stesso desiderio di “essere” e vita piena che è Cristo stesso. Questo invito non è rivolto solo ai preti, frati, suore ma è per tutti noi cristiani! 

Cristiano di ogni tempo, età, stato di vita: "Alzati, và e non temere!".

Alzarsi richiede un mettersi in movimento, in cammino. In che senso? Sant’Agostino scrive: «Dimorando presso il Padre, egli (Gesù) è la verità e la vita; rivestendosi di carne, è diventato la via. Uomo non ti è detto: sforzati di cercare la via per giungere alla verità e alla vita; non ti è stato detto questo. Pigro, alzati! La via stessa è venuta a te e ti ha scosso dal sonno; e se è riuscita a scuoterti, alzati e cammina!» (Commento al Vangelo di Gv 34,9). 

È l'incontro col Cristo Risorto che ci mette in moto: con Lui che scende fino agli inferi delle nostre vite per farci risorgere con Lui. Amici, basta "divani comodi", nascondersi dietro i propri limiti e ferite, lamentarci per ciò che la vita non ci ha dato oppure ci dà: veniamo fuori da questi sepolcri perché fuori c’è Lui che, con noi, vuole fare strada.

Alzarsi è "andare, non temere": per ben 365 volte nella Bibbia troviamo l'invito a non temere, ogni giorno il Signore ci ripete di non aver paura. Così scrive Ermes Ronchi: "Nel libro di Geremia troviamo un’immagine bella di Dio, quella del vasaio a cui si guasta il vaso che sta modellando; ogni volta ricomincia daccapo, con la stessa argilla. Noi siamo il vaso che sta modellando; ogni volta ricomincia daccapo, con la stessa argilla. Noi siamo le 'anfore rotte di Dio', quelle che secondo la nostra logica perfezionista andrebbero buttate, ma che Dio riutilizza come preziosi rivoli d’acqua che fanno sbocciare fiori lungo la strada. È bello sapere che ogni giorno Dio accarezza la nostra paura, ci rimette in piedi instillandoci una goccia di coraggio: Alzati e và. Lo ripete anche a noi timorosi e a volte sfiduciati. Ma per ascoltare questo invito, per viverlo ogni giorno, con l’infinita pazienza di ricominciare, dobbiamo vedere, fermarci, toccare".

Prima di arrivare a una conclusione vi invito ad ascoltare la canzone di Francesca Michielin: Nessun grado di separazione 

Canta la Michielin:

  • "Siamo una sola direzione": Gesù è un uomo che ama in una sola direzione, incamminato verso un’unica direzione che è il Padre. Per agire e vivere come Gesù non resta altro che essere persone semplici che guardino a Dio come la direzione della propria esistenza per poter vedere tutto e tutti con occhi nuovi.
  • "E poi ho sentito un'emozione accendersi veloce": quando nella vita si sperimenta una forte emozione..si vede! Si cambia, si risorge, si gioisce, ci si rinnova. Quando accade questo si scopre il vero desiderio del proprio cuore e della propria anima, insomma, si scopre la propria vocazione. 
Allora cari amici, buon cammino dietro al Bel Pastore!

sr. Rosa Della Volpe






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