sabato 21 marzo 2015

Quinta domenica di Quaresima 2015


Liturgia del giorno: Ger 31,31-34; Sal 50; Eb 5,7-9; Gv 12,20-33.

"Signore, vogliamo vedere Gesù" (Gv 12,21)

In questa V domenica di Quaresima, ormai al culmine del cammino quaresimale,il Vangelo di Giovanni ci pone di fronte ad una richiesta che i Greci fanno ai discepoli di Gesù: "Signore, vogliamo vedere Gesù". Questi Greci, gente che non appartiene a Israele, di origine pagana è affascinata dalla religione di questo popolo e sale a Gerusalemme nella grande Festa della Pasqua. I discepoli si fanno portavoce di questa loro richiesta e la rivolgono direttamente a Gesù. Lui risponde ai pagani ma anche ai suoi discepoli e pure a noi oggi usando l’immagine del chicco di grano che, solo se muore, porta frutto.

Come si può vedere Gesù? Si può vedere Gesù solo entrando nella logica del chicco di frumento che muore per portare frutto. La storia del seme è la storia di Gesù ma è anche la storia di ogni discepolo che si pone alla sequela del Maestro, che vuole servirlo e avere la vita in Lui (cf. Gv 12,26). 

"Il vedere si realizza nella sequela, che significa vivere nel luogo dove Gesù dimora. Questo luogo è la sua passione, qui soltanto è presente la sua gloria. Che cos'è accaduto? L'idea del 'vedere' ha assunto una dinamica insospettata. Si vede mediante un modo di vita definito 'sequela'. Si vede prendendo parte alla passione di Gesù. E lì che, in lui, si vede anche il Padre" (J. Ratzinger, In cammino verso Gesù, Milano 2004).

Ormai vicini alla Settimana Santa chiediamo al Signore che ci doni di entrare sempre più nel grande mistero della Pasqua con tutta la nostra umanità, così come l'ha vissuto Gesù nei suoi giorni terreni (cf Eb 5,7-8), così come l'hanno vissuto e la vivono ancora oggi tanti uomini e donne, giovani e adulti. Gridiamo al Signore il nostro desiderio di vederlo attraverso la sequela! 

"Lascio a tutti quelli che leggeranno questo testamento la speranza, la speranza di godere della vita eterna, sia qui sulla terra che in cielo. Quella speranza che racchiude in sé la gioia, la pace e l’amore. Non perdete tempo a pensare a cose superflue e senza senso, vivete ORA e ADESSO con Dio e solo così, pian piano, capirete quanto è bello vivere l’ORA e l’ADESSO per Lui" (Dal Testamento di Maria Chiara Mangiacavallo, nata al cielo a 29 anni il 13 marzo 2015).

sr. Francesca Farina (Superiora Provinciale)



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